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I VERSI RECIPROCI 
 
Marziale chiamò nei suoi Epigrammi “versi reciproci” gli scritti del poeta greco Sotade, vissuto nel II sec. a.C. Egli divenne molto famoso per la particolarità dei suoi versi chiamati anche "sotadici", i quali potevano essere letti sia da sinistra verso destra che da destra verso sinistra.  
L'idea originale di Sotade fu il rintracciare tutte le parole della sua lingua in grado di prendere sia significati osceni che casti e poi sistemarli in modo da far apparire la lettura normale da sinistra a destra, ma scabrosa se letta da destra verso sinistra. I versi di questo poeta per come erano composti diedero parecchi spunti letterari alle generazioni successive di scrittori e essendo lui un vero genio ne avrebbe potuto dare anche molti di più se non gli fosse saltato in mente di condannare il matrimonio del farone Tolomeo II (di cui era ospite) con la sorella Arsinoe; purtroppo venne condannato a morte e gettato in una cella da dove con il suo acume riuscì a fuggire, ma non a salvarsi dagli inseguitori, i quali lo chiusero in una cassa di piombo per gettarlo senza pietà in mare.