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DIPINTI EROTICI I: GLI DEI 
 
La pittura erotica nasce con il presupposto di far scaturire il desiderio attraverso la seduzione, senza necessariamente arrivare alla nudità totale. A volte infatti una figura ignuda risulta molto casta, mentre una donna vestita, altamente erotica. Sembra una contraddizione, ma in realtà è il pittore stesso che decide tramite la posa, lo scenario e i giochi di sguardi, quando mettere in atto il gioco della sensualità.  
Le committenze di dipinti con sfumature erotiche non mancavano di certo; i signori amavano adornare con questi tipi di affreschi i propri appartamenti privati e i pittori li accontentavano attingendo dalle fonti mitologiche greche, le quali davano un grande assortimento di personaggi come Venere, Amore e i vari "Amori di Giove", le cui storie erano facilmente adattabili a tutti i gusti.  
Un esplicito esempio è il palazzo Te di Mantova, che Federico Gonzaga commissionò a Giulio Romano, a partire dal 1527. Giulio creò un ciclo di affreschi tra i quali spicca la sala di Amore e Psiche. Questa sala era destinata ai banchetti e alle feste di minore importanza e il Romano riescì a soddisfare pienamente il desiderio di sensualità raffinata del committente.